E anche la nostra Signora della moda ci ha lasciati.

Giovedì 22 dicembre scorso ero dal dermatologo in attesa del mio turno e, come ormai tutti fanno, ho preso il mio smartphone e mi sono collegata a facebook. Scorrendo la home ho letto status del tipo “Ciao Franca”, “R.i.p. Franca Sozzani“, “Ci ha lasciati anche Franca”… In quel momento lo sgomento, il gelo… non ci volevo credere! Mi sono girata verso mia madre e le ho detto: “Ma è morta la Sozzani?!”. Anche lei, che evidentemente non aveva sentito la notizia, mi ha detto: “Boh…”.
Ho cercato subito su Google e purtroppo ho scoperto che questa volta non si trattava della solita bufala: la direttrice di Vogue Italia ci aveva veramente lasciati. Insomma, questo 2016 si è portato via anche lei!

Non ho mai avuto il piacer di conoscerla o solo incontrarla, ma mi sarebbe piaciuto.
Non vi racconterò della sua vita e della sua formazione, perché subito dopo la sua morte e anche nei giorni successivi tutti hanno parlato di lei, tutti l’hanno omaggiata e ricordata ripercorrendo tutta la sua storia personale. Con questo articolo voglio semplicemente salutare la “Signora della moda“.

Franca Sozzani attends the premiere of ‘Franca: Chaos And Creation’ during the 73rd Venice Film Festival at Sala Giardino on September 2, 2016 in Venice, Italy. (Photo by Vittorio Zunino Celotto/Getty Images)

Franca Sozzani: una vita dedicata alla moda.

Il suo inizio nell’editoria della moda è avvenuto un po’ per caso, ma con passione, dedizione, determinazione e soprattutto tanto coraggio Franca Sozzani ha portato una ventata d’aria fresca in questo settore, fino a diventare la direttrice di una delle testate di moda più autorevoli: Vogue Italia. A piccoli passi, leggera come la sua esile figura, ha anticipato nuove tendenze, reso famosi fotografi come Bruce Weber, Peter Lindbergh, Ellen von Unwerth e Paolo Roversi, valorizzato nomi dell’alta moda italiana come Gianni Versace a Giorgio Armani, lanciato modelle e stilisti emergenti.

Lei che ha aiutato giovani talenti dando visibilità a chi lo meritava, lei che ha fortemente voluto la VFNO per rendere meno snob “l’ambiente della moda”, lei che si è prodigata anche per cause benefiche (da 4 anni era presidente della “Fondazione Istituto Europeo di Oncologia e Centro Cardiologico Monzino”).
Era una donna sensibile, poliedrica, attenta… le sue copertine spesso erano al centro di polemiche per le sue scelte particolari, come quella dedicata alla donna “curvy” o quella con le modelle tutte di colore.
E’ stata una donna all’avanguardia e il mondo della moda certo non sarà più lo stesso senza di lei.

Ph, Credit: Getty Images



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campanella

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About Author

Classe 1984, calabrese di origine, ma brianzola di adozione. Segni particolari? Sono dei gemelli e questo basta e avanza! Odio: annoiarmi, le persone negative, la tristezza e la cattiveria gratuita. Amo: il mare, il sushi, la pizza, il tiramisù e in generale il buon cibo... e, ahimè, si vede! Amo leggere storie romantiche che mi fanno sognare ad occhi aperti, ballare, cucinare e gli animali, in modo particolari i cani. Sono un’eterna e inguaribile romantica, ho un animo rock, ma impazzisco per il tulle, le gonne midi, soprattutto se sono vaporose e i tacchi alti, anche se per comodità indosso spesso le sneakers. Parlo tanto, anzi tantissimo... parlo anche con i muri. Ah, di conseguenza scrivo anche tanto. Mi sono laureata in Comunicazione di Massa Pubblica e Istituzionale nel 2011; la mia passione per la moda mi ha portato ad aprire un blog nel 2013: The Shade of Fashion, il mio angolo personale sul web. Piena di energia, per me le cose sono o bianche o nere, le mezze misure il più delle volte non esistono. Io sono così, o mi si ama o mi si odia! Il dilemma è: "mi amerete o odierete?".

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