Autunno, tempo di visite culturali. Al chiuso, più che all’aria aperta, viste le inclemenze del tempo. Quest’oggi vi portiamo alla scoperta di due spettacolari regge sabaude del Torinese, la Venaria Reale e la Palazzina di Caccia di Stupinigi. Entrambe Patrimoni Unesco, ben si prestano per una gita fuori porta autunnale. All’insegna della storia, dell’arte, dei migliori esempi architettonici presenti sul territorio nazionale.

La Venaria Reale

Partiamo dalla Venaria Reale. Questo maestoso complesso, a poca distanza da Torino, si compone di una reggia di 80.000 quadri e 60 ettari di splendidi giardini. Un vero e proprio capolavoro architettonico, Patrimonio Unesco dal 1997 e riaperto al pubblico nel 2007 dopo i restauri.

La reggia è una meraviglia per gli occhi e un trionfo dell’arte barocca. Amedeo di Castellamonte ha progettato la magnifica Sala di Diana, Filippo Juvarra ha creato le immense Scuderie Juvarrane. Sempre a Juvarra si deve la progettazione della Galleria Grande, un maestoso corridoio di piastrelle bianche e nere, dove la corte settencentesca amava passeggiare conversando.

Reggia di Venaria

La Reggia di Venaria (lavenaria.it)

L’ inaugurazione della Venaria Reale dopo i restauri, il 12 ottobre 2007, ha restituito ai visitatori i giardini. Magnifica espressione del meglio delle corti europee, ospitano oggi allestimenti e opere di arte contemporanea, che perfettamente si armonizzano con l’edificio monumentale.

Giardini della Venaria Reale (foto Facebook Reggia di Venaria)

Giardini della Venaria Reale (foto Facebook Reggia di Venaria)

Il complesso processo di restauro dei giardini ha permesso la ricostruzione fedele della corte com’era nel Seicento e Settecento. Un risultato che ha del prodigioso, con un occhio di riguardo non solo alla ricostruzione storica, ma anche alla ricercatezza estetica.

Per informazioni su biglietti e orari: www.lavenaria.it

La Venaria Reale

La Venaria Reale

La Palazzina di Caccia di Stupinigi

Residenza sabauda utilizzata per la caccia e per le feste, questa bellissima palazzina è di nuovo frutto di un progetto di Filippo Juvarra. A soli 10 km da Piazza Castello di Torino, la Palazzina di Caccia fu costruita sui terreni donati da Emanuele Filiberto all’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. Oggi è di proprietà della Fondazione Ordine Mauriziano, che si occupa della sua conservazione. Come la Venaria Reale, anche la Palazzina di Caccia venne riaperta al pubblico dopo anni di restauro. Oggi si presenta come un vero e proprio gioiello settecentesco.

La sua costruzione ebbe in inizio nel 1729, protraendosi fino alla fine del diciottesimo secolo. Dimora prediletta dei Savoia, costituiva il buen retiro per la caccia della corte sabauda. Nell’Ottocento fu anche residenza prescelta di Napoleone e poi, agli inizi del Ventesimo secolo, della Regina Margherita.

Palazzina di Caccia di Stupinigi (foto Federico Marinone)

Palazzina di Caccia di Stupinigi (foto Federico Marinone)

Appena entrati nella palazzina, siete accolti dalla scultura originale del cervo di Francesco Ladatte. Quella che si intravede sulla cupola dell’edificio all’esterno infatti è una copia. Il percorso di visita conduce dalla biblioteca al meraviglioso salone centrale. Sollevate lo sguardo, ammirate i sontuosi lampadari e lasciatevi rapire dalla ricercatezza delle decorazioni della sala.  La visita prosegue con gli appartamenti reali, l’anticappella e la Cappella di Sant’Uberto, protettore della caccia.

Durante la visita, si ammirano i raffinatissimi gabinetti cinesi, lo stupefacente salone degli specchi e la suggestiva sala del gioco, tra sofisticate cineserie e curioso mobilio per lo svago. Un tuffo nella vita del Settecento che vi consigliamo di non perdere.

Per informazioni su biglietti e orari: www.ordinemauriziano.it

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Interni della Palazzina di Caccia di Stupinigi

(Foto copertina: Foto Facebook Reggia di Venaria)



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About Author

Copywriter e giornalista iscritta all'albo, classe 1988, scrivo per vocazione. Tre lingue parlate, leggo fin troppi libri per essere bionda. Segno zodiacale: cancro. Fiore preferito: l’orchidea. Consumatrice di rossetti. Cioccolato fondente almeno una volta al giorno. Mai imparato a fischiare. Nella mia mente sono sempre in viaggio. Se fossi un paese sarei l'Australia, l'avventura dei miei 16 anni. I grattacieli moderni, il cuore selvatico delle foreste, i colori chiari dell'outback. A vent’anni scopro l'America, in viaggio tra California e Nevada. Mi innamoro dei colori di Barcellona e dei cieli gelidi di Berlino. Mi sento più sicura se indosso qualcosa di nero. Alla primavera preferisco l'autunno, ma la mia stagione è l'estate. Ero una di quei bambini che parlano con l'amico immaginario. Mal sopporto la neve, il rosa e la marmellata di mirtilli. Sono per i cani piuttosto che i gatti, il mare più che la montagna. Mi arrabbio con moderazione. Mi sgrido tanto. Mi perdono spesso. E sogno di vedere l'Africa.

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